Il ritorno dei supereroi d'altri tempi CINEMA. L'anno nuovo porterà un'invasione di personaggi fantastici. Tra i registi e i produttori Gondry, Campbell, Spielberg, Favreu e Vaughn
Nel 2011 vedremo Green Hornet, giornalista di giorno e paladino mascherato di notte, ma anche un amico di Flash, Capitan America e Thor
Una scena movimentata di «The Green Ornet» con il protagonista Seth Rogen e Kato Jay Chou
Il 2011 sarà l'anno della calzamaglia. Le sale cinematografiche saranno invase da supereroi d'altri tempi, pronti a lottare per guadagnarsi un posto alla destra di Batman: unico immarcescibile vendicatore, permeabile alla modernità. Il primo ad arrivare sarà The Green Hornet (28 gennaio), nato nel 1930 come programma radiofonico e sbarcato in seguito alla tv e sulla carta: giornalista di giorno, eroe mascherato di notte, capace di catturare anche i «criminali troppo duri per l'Fbi». Non stupisce che proprio Green Hornet fosse il soprannome affibbiato dalle truppe al Generale Patton. Alla regia della pellicola il raffinato Michael Gondry, premio Oscar per la sceneggiatura di Se mi lasci ti cancello. Il protagonista sarà il comico Seth Rogen, notevolmente dimagrito per la parte, con Cameron Diaz a fargli da innamorata.
Green Lantern (17 giugno), diretto dal veterano Martin Campbell (GoldenEye, Casino Royale), con il sex symbol Ryan Reynolds, segna il debutto sul grande schermo di uno dei personaggi più oscuri, almeno in Italia, della DC Comics: è dal 1940 che l'improbabile eroe, dotato di anello e lanterna magici (o supertecnologici, a seconda delle versioni) sopravvive incarnandosi in diverse forme, nomi e utenti. Nel suo universo fantastico è amico del più riconoscibile Flash; allora perché non fare un film su quest'ultimo? Forse perché è in coda dopo Capitan America (27 luglio), blockbuster diretto da Joe Johnston (The Wolfman, Hidalgo, Jurassic Park III), con Chris Evans (era la Torcia Umana nei Fantastici 4) e Tommy Lee Jones. Nato come strumento di propaganda bellica nel 1941, il capitano a stelle e strisce riparte proprio dagli anni '40, per poi essere traghettato nel futuro dal solito esperimento supersegreto del governo.
Fuori moda? Mai quanto il semidio vichingo Thor (29 aprile), col suo martellone tonante. È stata scomodata una squadra di talenti shakespeariani: dirige Kenneth Branagh, vendutosi al commercio dopo i flop di Sleuth e Il flauto magico. E se nessuno conosce l'aitante Chris Hemsworth, scelto per indossare l'elmo alato di Thor, in molti si stupiranno vedendo Anthony Hopkins truccato da Odino e Nathalie Portman nelle vesti succinte della scienziata Jane Foster. Nel cast anche Ray Stevenson, Colm Feore e Idris Elba.
Tratto da una graphic novel è anche l'imminente Cowboys & Aliens: che cosa accadrebbe se gli alieni decidessero d'invadere la terra a metà del diciannovesimo secolo, atterrando negli Usa? Si troverebbero contro i migliori pistoleri del west e anche qualche freccia indiana. Produce Steven Spielberg, dirige John Favreu, reduce dal successo di due Iron Men, comandano le truppe Harrison Ford e Daniel Craig, fuorilegge in possesso di un artefatto capace di sconfiggere i marziani. E non è finita: per chi ne sentiva il bisogno ci sarà anche un quarto X Men: First Class, prequel tutto dedicato alla giovinezza di Magneto (Michael Fassbender) e del dott. Xavier (James McAvoy). Al timone l'inglese Matthew Vaughn, già trionfatore quest'anno col fumettistico e indiavolato Kick-Ass.
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